Se vuoi puoi..

martedì 29 maggio 2012

Siamo piccoli

Scoraggiata per le persone morte a causa delle ultime scosse qui in Emilia, perché molte si potevano evitare. Ma noi, genere umano, pensiamo sempre di essere i più forti e che tutto possiamo e nessun conto ci verrà chiesto. Non è così. Siamo piccoli di fronte alla Natura e Lei ce lo ricorda e Lei ci fa pagare il conto per le scelte avventate e superficiale che facciamo.
Stamattina alle 9.00 ero a scuola, appena suonata la campanella della seconda ora, iniziavo a parlare di reazioni di ossido riduzione e di come usarle per pulire l'argento. I ragazzi, all'unisono si alzano di scatto, qualcuno grida terremoto, qualcuno urla fuori. Le prove di evacuazione e la lettura del protocollo da seguire in caso di terremoto non sono stati incisivi come il panico che parte dai piedi che vibrano.
Una ragazza con la gamba ingessata non può correre. Sto lì vicino a lei, abbracciate alla colonna portante, intanto i vetri tremano e il loro rumore fa forse più paura del forte dondolio della Terra.
Dopo, tanti secondi, rallenta, usciamo, in strada e poi nello spiazzo più grande, il più lontano da edifici. La scuola è solida, nulla è caduto, ma il panico è in cortile con noi.
La ragazza col gesso piange, piange a dirotto, non riesce a muoversi, ha paura di morire, tra i singhiozzi. Almeno lei butta fuori.
Altri sono lì si abbracciano, occhi lucidi, occhi spaventati.
Appello di rito, tutti presenti i presenti. Tutti vogliono andare a casa. 
Ma tanti telefonini sono rimasti negli zaini in classe, prendo il mio e lo metto a disposizione, ma non c'è campo. Solo pochi prendono, le linee sono intasate, questi ragazzi non sanno come si stava quando non c'erano i cellulari.
C'è un sms di mio fratello, da Milano mi chiede come sto? 
Sto preoccupata, anche perché penso a Simpatica Canaglia e spero che non si sia spaventato, sto in pensiero perché papi Miki ha finalmente ripreso a lavorare e oggi era in un appartamento (ma dove?).
Genitori arrivano e si portano via i loro figlioli.
Alcuni sono al lavoro e non possono, aspetteremo insieme.
R. dalla Cina è tranquillo. Con un sorriso e una domanda cerco di capire se è solo apparenza. "Prof, quando ha tremato ho avuto paura e infatti sono scappato fuori, ma adesso sono a posto". E continua a chiacchierare in cinese con un suo conterraneo e sorride, allungando ancora di più i suoi occhi. Saggio!
P. dall'India è molto agitata, si fa male ad un dito con delle piante, non riesce a parlare con i suoi. 
Passano le ore, altre scosse, più lievi, arrivano notizie sull'epicentro del sisma.
Piano piano i ragazzi nel cortile diminuiscono. Il mio orario è finito da un po', forse se mi allontano riesco a telefonare per sapere come stanno tutti gli altri.
Simpatica Canaglia non si è accorto quasi di nulla, nonostante sia stato in cortile tutto il giorno.
Papi Miki è tornato a casa, stava lavorando in un palazzo del cinquecento e dopo la scossa delle 13.00 ha deciso che forse era meglio starne fuori, almeno per oggi.
Poi è andato in un paese vicino piuttosto colpito ad aiutare a trasferire gli anziani della casa di riposo in luoghi più sicuri.
Stanotte vedremo se Lei ci farà dormire o ci farà pagare una rata del conto.

 

lunedì 28 maggio 2012

Week end "fuori porta": indovina dove

Mammozza e papi Miki in libera uscita questo week end. Chi indovina dove sono stati? Indizio fotografico
 Riconoscete il luogo?
 

venerdì 25 maggio 2012

I venerdì del libro: "Ti facco a pezzetti"

Oggi recensione molto particolare per i venerdì del libro. 
Ho avuto la possibilità di conoscere una autrice emergente, che ha da poco pubblicato un interessante albo illustrato per Topipittori, durante un laboratorio da lei tenuto nella libreria che ormai mi/ci ha adottato.

AUTRICE: Chiara Armellini
TITOLO: Ti faccio a pezzetti
CASA EDITRICE: Topipittori
PAG: 64
ETA' CONSIGLIATA: dai 3 anni
ISBN: 9788889210796

A essere sincera se fosse stato per il titolo questo libro non lo avrei aperto.
Avrei però perso la possibilità di sfogliare un albo colorato, divertente e ricco di stimoli.
Un albo in cui il tema animali viene affrontato dal punto di vista grafico con uno spirito ludico.
Dietro c'è una tecnica che Chiara ci ha descritto e fatto provare nel suo laboratorio (vi racconterò in un prossimo post), basata su timbri in gomma crepla. 
Ogni animale occupa lo spazio di 4 facciate.
Chiara Armellini e "Ti faccio a pezzetti"
Sulla prima facciata di sinistra, un indovinello riguardante l'animale in caratteri grandi e sempre diversi, mentre sulla destra è riportata la sua immagine scomposta in tanti pezzetti. 
Come potete vedere dalla fotografia i bambini, ma anche gli adulti, sono spinti a collegare colori, forme e particolari all'imagine completa. 
Per chi si trova in difficoltà, la risposta è svelata nelle pagine successive con la ricostruzione della figura.
Una cosa che mi ha colpito è la cura con cui è stato stampato, la scelta del formato, la carta abbastanza spessa e leggermente ruvida, ma questa è un po' la caratteristica di case editrici illuminate come Topipittori che stampano ancora in Italia.
In attesa del racconto del bel laboratorio che abbiamo frequentato sabato vi lascio l'intervista che Chiara mi ha rilasciato e che ringrazio ancora per la simpatia e per il tempo che mi ha dedicato

Ciao Chiara mi offriresti qualche "pezzetto" della tua biografia?
Certo, anche due.
Quella vera:
Chiara Armellini è nata nel grigio nord-est d’Italia nel 1985. Vive a Vicenza nell’autoconvinzione che presto emigrerà in terre ignote. Passa la maggior parte del tempo dormendo e per i suoi lavori prende ispirazione dai suoi sogni migliori. Ossessionata dagli animali e dal loro comportamento, crede in parte nella reincarnazione, per questo è certa di esser stata una scimmia iberica nella sua vita precedente.
Oppure in modalità sobria ed elegante:
Chiara Armellini è nata in provincia di Verona nel 1985.
Ha studiato grafica e illustrazione all'ISIA di Urbino e all'Escola Massana di Barcellona.
Le sue illustrazioni sono state selezionate a Bologna Children's Book Fair 2010 e 2012 e in altri concorsi di illustrazione.
Vive a Vicenza dove da alcuni anni svolge laboratori creativi per bambini.

Da quanto tempo ti stai dedicando alla professione di illustratrice?
Più o meno credo e dico di essere illustratrice dal secondo anno di università, che ho passato in erasmus in Spagna e mi ha fatto capire molte cose sull'illustrazione; ma posso dire di essere una vera illustratrice dall'uscita del mio primo libro, ovvero da marzo 2012.

Racconteresti come sei riuscita a pubblicare la tua opera?
Tutto è nato grazie alla mia prima selezione nel 2010 alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna, dove le mie 5 tavole sugli animali timbrati sono state esposte. Grazie a questa selezione che ha dato visibilità ai miei disegni, gli editori Topipittori mi hanno contattata e mi hanno proposto di creare un intero libro sugli animali timbrati.

Quali sono state le tue emozioni a caldo e a freddo dopo la pubblicazione di "Ti faccio a pezzetti"?
Devo dire molto intense! 
Il libro l'ho toccato con mano (ed annusato) per la prima volta nei giorni della fiera, quindi ero già in fibrillazione per essere lì. I giorni della fiera sono sempre emozionanti e pieni di eventi e incontri. Essere in fiera e con un libro in vendita allo stand dei topipittori mi ha fatto sentire fiera di me e anche un po' più sicura delle scelte prese fino ad oggi.

Nel tuo libro usi la tecnica dei timbri per destrutturare e ricostruire immagini, come è nata questa idea?
Premetto col dire che sono molto affascinata dalle tecniche di stampa in generale, soprattutto dall'incisione e dalla xilografia. Mi sono laureata con una tesi sulle stampe originali e quindi posso dire che a suo tempo studiavo e sperimentavo queste tecniche con diversi materiali, come in questo caso la gomma.
L'idea di illustrare degli animali con la tecnica della stampa in gomma è nata per partecipare alla Fiera del libro.
Inizialmente volevo realizzare un abecedario, ma con l'aiuto degli editori abbiamo pensato ad un libro gioco, a qualcosa che potesse continuare all'infinito, alla possibilità di realizzare sempre nuovi animali da dei semplici pezzetti di gomma, che colorati, stampati e messi insieme diventano qualcosa di unico e di originale.

Puoi accennare a qualche tuo progetto a cui stai lavorando?
Ad un libro illustrato per non vedenti e..ad un Ti faccio a pezzetti 2 !

Cara Chiara ti auguro un futuro radioso pieno di soddisfazioni editoriali
 

mercoledì 23 maggio 2012

Creare libri 8: libri da ascoltare e da toccare

Ultima puntata di "Creare i libri" dedicata al laboratorio che ho frequentato un mese fa. Nella terza lezione Noemi mi ha introdotto nel mondo dei libri da ascoltare e toccare.
Arrivata alla libreria due sorprese. La prima è che sarei stata l'unica allieva della serata, la seconda è stata la visione di una striscia di materiali e colori a mia disposizione
E il piacere dovere di ascoltare il loro rumore tramite uno stetoscopio.
Esperienza insolita ma rivelatrice di messaggi mai ascoltati
Una lavagna nera su cui lasciare il mio segno
In realtà un cartoncino piuttosto grande diviso in 16 parti e tagliato secondo una spirale, questo permette di ottenere, con le piegature, un libretto con strane aperture.
Wow questa è stata la lezione più bella delle tre, non so se per la suggestione dei materiali (sia la matericità che il contrasto cromatico con il cartoncino nero), per la piccola esperienza maturata o per l'esclusivo rapporto con la docente. 
Il libro che ne è scaturito (terminato nei giorni seguenti) mi ha emozionato e continua a farlo ogni volta che lo apro e lo sfoglio.
Copertina
Il libro è chiuso da una retina rossa (sacco arance in mio possesso) agganciata da due occhiellature sul retro. Si incastra lo stetoscopio utilizzabile per un tour plurisensoriale.
Pagina 1: Nuvole
Filtro per cappe e paglietta metallica. Immaginate la differenza del suono....
Pagina 2: Punte
Lattice per fermare i tappeti e foglio di plastica sottile con cerchi in rilievo
In basso a sinistra un particolare
Il taglio a spirale del cartoncino crea una disomogeneità nell'apertura delle pagine. La curva del taglio si traduce in una apertura dal basso verso l'alto. All'inizio risulta strano e forse un po' scomodo, ma basta abituarsi o "segnalarlo" con una freccina in pastello bianco, e questa caratteristica diventa un pregio che conferisce movimento al libro.
Pagina 3: Tende
Materiali elastici, allungabili, abbastanza sottili: tulle bianco, retina aglio rosso e carta crespa bianca.
Pagina 4: A piedi nudi nel parco
Anche in questa pagina il formato lungo mi ha ispirato.
C'era quel pezzo verde di erba finta, così ricco di sensazioni tattili e di disomogeneità, che chiedeva solo di essere utilizzato.
Gli ho accostato materiali più morbidi e soffici. I piedini sono in feltro, credo, mentre le nuvolette sono in spugna. Una attaccata per un verso, l'altra per l'altro.
Dopo 2 pagine lunghe, si cambia di nuovo apertura e il mio segnale lo rivela








Pagina 5: Colors dots
Pagina in omaggio a questo libro che mi ha dato tanta allegria
Cartoncino rigato parallelo e a onde di vari colori
Pagina 6: Trasparenze positive e negative


Mille bolle e plastica per protezione dei cassetti del magazzino svedese incollati da una parte e dall'altra per poter cogliere l'asimmetria della texture.
E un materiale di vero riciclo: film di plastica per alimenti prelevato dalla confezione (affettati) e lavato. Molto piacevole lo scricchiolio al tatto.
Nuovo cambio di apertura che porta alla pagina successiva
Pagina 7: Fili
Spago di canapa grezzo e filo di lana rosso (il contrasto cromatico con il nero è strabiliante).
L'effetto spennellatona di vinavil da un lato mi piace perché rende i fili lucidi, ma tutta la sbrodolatura sul cartoncino andrebbe risolta in qualche modo.
La scelta della disposizione non è stata casuale, la spirale è un simbolo che amo (a 30 anni avrei voluto tatuarmelo sul collo con il numero 30 al centro). E' interessante provare a chiudere gli occhi e seguire le circonvoluzioni con le dita.
Ho lasciato gli avanzi laterali dei fili per poter notare la diversa consistenza tra il filo imbevuto di colla e quello al naturale.
Pagina 8: Elastomeri
Una collezione minima di gomme di diverso colore, due provengono dai tappetini per la cucina mentre quello arancione è gomma crepla.
L'apertura diventa più complicata, sono necessari due passaggi per arrivare alla
Pagina 9: Intrecci
Ancora in verticale ho utilizzato una retina trovata al Bradipo che potrebbe essere di qualche sportina alimentare, l'ho agganciata con una occhiellatrice per poterla farla ondeggiare tirandola dal basso.
In basso un rettangolo di nastro di iuta (credo) arancione.
Oramai quasi tutte le pagine sono state aperte, toccate, ascoltate.
Ne manca solo una, un po' nascosta, dovuta in realtà a un mio errore, ma che si è poi trasformato in una specie di ghost page - pagina fantasma. C'è ma non si vede.....

Pagina 10: Ruvidezze



 










Cos'altro se non la carta vetrata per chiudere con qualche spigolo il mio libro nero?
Sulla pagina di sinistra tre tipi, di tre diverse grane, colore e forma. A destra molto più morbida la moon rock carta rugosa, molto resistente anche all'acqua.

Questo è decisamente IL mio libro preferito tra quelli che sono riuscita  a realizzare durante le tre lezioni.
Ora l'ho infilato in una cartelletta trasparente per proteggerlo dagli eventi.
Non gli ho ancora dato un nome, accetto suggerimenti....

 

lunedì 21 maggio 2012

Gli esperimenti della Domenica: Pane focaccia e lievito

Post in ritardo, ma gli avvenimenti di questo week end mi hanno spiazzato. 
Sul terremoto ho già scritto: dalle mie parti, circa 30 km dall'epicentro, tutto è normale, siamo ancora un po' spaventati per l'imprevista esperienza ma danni non ce ne sono. 

Su ciò che è successo a Brindisi, non sono ancora riuscita a farmi un'idea. Non perché non ci abbia riflettuto, ma perché è assolutamente fuori dalle mie possibilità creative che una persona metta una bomba per uccidere, oltretutto ragazzi di 15-16 anni. 
Non me ne capacito.
Aspetto che le indagini vadano avanti e che mi spieghino perché qualcuno ha schiacciato un tasto su un telecomando spegnendo una vita e segnandone in maniera permanente diverse altre. L'unica riflessione di cui sono riuscita ad arrivare a capo riguarda la stampa. Ieri ho ascoltato distrattamente la conferenza stampa degli inquirenti. I giornalisti intervenuti continuavano a chiedere particolari dell'indagine, resoconti più dettagliati, ipotesi non ancora confermabili. Io credo che sia deleterio rivelare i particolari, le indagini devono fare il loro corso e a nulla servono certe informazioni.

Ieri mattina, per cercare tranquillità nelle abitudini familiari, ho preparato, insieme a Simpatica Canaglia, l'impasto per il nostro pane e stavolta abbiamo provato a cuocere anche una focaccia alla genovese.
Il pane andrà in cottura stasera, la focaccia non è venuta alla genovese, ma si è comunque volatilizzata.
Dato che non sapevo che esperimento fare, ho approfittato di un po' di avanzi di lievito per far vedere al pupo la produzione di anidtride carbonica.
(aneddoto familiare: anidride carbonica è la prima parola "difficile" che il pupo ha imparato, quando gli faci notare che era un termine un po' particolare, si divertiva a ripetermelo per farsi fare i complimenti)
Ho provato a condurre l'esperimento in due maniere differenti, un po' improvvisando quantità e tempi. Il risultato infatti non è stato esaltante, ma in scienza anche questo è un risultato!
Cosa abbiamo usato:
per entrambi gli esperimenti
- lievito di birra, 2 pezzetti da circa 5 grammi
- acqua tiepida, 200 mL
- zucchero, 2 cucchiaini rasi
per il primo
- una bottiglietta di plastica da 500 mL
- un palloncino
per il secondo
- un sacchetto per alimenti misura piccola e il suo laccetto

Procedimento per entrambi gli esperimenti:
- abbiamo sciolto i 2 cucchiaini zucchero nell'acqua tiepida
- messo i pezzettini di lievito nella bottiglietta e nel sacchetto
- versato l'acqua nei due contenitori
- chiuso il collo della bottiglietta con il palloncino e il sacchetto con il suo legaccio

Abbiamo aspettato parecchio. 
All'inizio abbiamo osservato un fenomeno non previsto: il palloncino veniva risucchiato all'interno. Forse il calore dell'acqua ha creato una depressione all'interno (ma non ne sono ancora sicura)
Poi, piano piano, abbiamo osservato il formasi di bollicine nell'acqua, il palloncino si è gonfiato e ora di sera era così
Non un grande effetto a dire la verità, se volete provarlo fatelo con una quantità maggiore di lievito. 
Il sacchetto non si è gonfiato come speravo, ma in questo caso c'è il problema della non perfetta tenuta della chiusura, ma ci ha permesso di osservare delle bolle "come quelle dell'acqua pizzichina"
 
Chi ha bimbi più grandi può rendere ancora più interessante questo esperimento (un po' lungo ma con materiali economici e di facile reperibilità), testando come la temperatura dell'acqua sia un fattore determinante per la velocità della produzione di anidride carbonica (e quindi per la vita del Saccharomyces Cerevisiae) e come la presenza di zucchero sia invece una condizione necessaria.
Come sempre potete linkare i vostri esperimenti utilizzando il modulo in basso.
Speriamo sia una buona settimana


 

domenica 20 maggio 2012

Che strizza!

Stanotte abbiamo ballato parecchio. Sveglia alle 4.00 con il letto che ballava e cigolava. Sentirsi sicuri in casa propria ma temere per chi non abita in case nuove costruite con rigide regole antisismiche.
Lui, Simpatica Canaglia, manco se ne è accorto.
 

venerdì 18 maggio 2012

I venerdì del libro: "Chi cerca trova"

Per questo venerdì del libro, ecco uno dei libri preferiti da Simpatica Canaglia, uno di quelli, che quando andiamo in biblioteca si ferma spesso a sfogliare, e in questo round si è portato a casa.
 AUTORE: non specificato
TITOLO: Chi cerca trova
CASA EDITRICE: Ape junior
PAG: 18
ETA' CONSIGLIATA: dai 2 anni
IBSN: 9788861881068
Il volume è abbastanza grandino e pesantuccio, adatto ad essere osservato appoggiato sul pavimento.
Da leggere c'è poco, solo le indicazioni degli oggetti da trovare e contare.
E' infatti un libro che si propone di sviluppare lo spirito di osservazione e la capacità di riconoscimento di oggetti, persone e animali.
Per ogni coppia di facciate sono raccolte immagini nitide e colorate a vario tema: frutta, fattoria con animali e trattori (in giro ci sono diversi appasionati del genere ;-P)), dolci, animali, ortaggi, cantiere, bosco, forze di polizia e pompieri, giocattoli, veicoli da trasporto.
Al pupo piace perchè sono rappresentati alcuni deisuoi oggetti preferiti e perchè è possibile giocare sfidando se stessi, o la mamma, a trovare gli oggetti indicati e dove si nasconde un bambino biondo.
Se volete avere un'idea più precisa potete guardare qui.
E' un libro senza grandi pretese, ma il pupo quando lo ha tra le mani riesce a perdersi nel gioco per parecchio tempo.
A suo tempo avevo preparato un libro fai da te simile, molto goduto all'inizio, un pò snobbato negli ultimi tempi.

martedì 15 maggio 2012

Creare libri 7: formato dei libri

Nella seconda lezione del laboratorio Munari sulla creazione di libri interattivi oltre a imparare a utilizzare fogli trasparenti, abbiamo osservato come il formato di un libro possa offrire spunti creativi e come possano essere utilizzati diversi formati all'interno dei libri. 
Come le volte precedenti siamo partiti dalla osservazione di alcuni albi

1) André Francois, Les larmes de crocodile, Delpire. 

Il libro è in un formato particolare è infatti delle dimensioni di una lettera, con tanto di indicazione "Attenzione Fragile".
Una bella recensione corredata di immagini la potete leggere sul sito "Le figure dei libri"
2) Peter Newell, Il libro sbilenco, Orecchio acerbo, recensito per il venerdì del libro del 27 aprile 2012
La storia della costruzione di un pazzo grattacielo richiedeva ovviamente dimensioni non standard (16x37 cm). Qui un video che può stuzzicare.

4) Isabel Pin, Ein regentag im zoo, Bajazzo Verlag.

Libro con finestrelle sagomate che racconta la storia di una bimba che va allo zoo con il suo papà. Piove e gli animali si riparano nelle loro case. La bambina cercherà di indovinare l'animale dalla forma dell'edificio.
 
5) Gyong – Sook Goh, Flacons magiques, Editions de Seuil


Una strega ha praparato pozioni speciali in bottiglie particolari, cosa conterrà il flacone di profumo Koko N°1? Sollevando la finestrella a forma di bottiglia del famoso profumo ci si imbatte invece in un Koala

Dopo tutto questo ammirare è toccato a noi cercare di interpretare un formato. Sul tavolo di lavoro erano stati disposti diversi fogli di carta bianca tagliati in sagome particolari, alcuni semplici, altri ripiegati su se stessi (purtroppo mio ero dimenticata la macchina fotografica e il cellulare era scarico quindi niente foto della tavola imbandita).
Io mi sono lanciata sul facile e mi sono impadronita di una bella nuvoletta ripegata, ne ho fatto una storiella semplicissima senza parole


Ma la storia è ciclica e può ricominciare da capo

Per ultimo segnalo la proposta del venerdì di Flawia di Flavolandia che ho potuto leggere solo ieri sera e mi è sembrata azzeccatissima per questo post. Rilancio le foto prese dal suo blog



Un libro gioco a forma di borsa/valigia della nonna pieno di oggetti curiosi con cui giocare.
Una valida idea anche per una lettura animata. Peccato non l'abbiano ancora tradotto in italiano.
Grazie per la dritta Flawia.
PS: per par condicio esistono anche la versione mamma e quella papà
 
 

domenica 13 maggio 2012

Gli esperimenti della Domenica: la pressione dell'acqua

Con il caldo dei giorni scorsi abbiamo continuato a lavorare con l'acqua. Oggi ho voluto far vedere che l'acqua esercita una pressione che può far schizzare più o meno lontano delle gocce. Cosa serve:
- una bottiglia di plastica da almeno 1.5 litri
- qualcosa per praticare fori di uguale diametro (noi abbiamo usato il trapano a colonna)
- acqua
Procedimento:
- praticare nella bottiglia tre fori di uguale diametro uno sopra l'altro, a diversa altezza.
- riempire la bottiglia con acqua
- porre la bottiglia in piano e osservare


Se riuscite a segiure la traiettoria delle gocce potrete notare che lo "schizzo" che va più lontano e che quindi è spinto da una maggiore pressione è quello più in basso, mentre dal foro più in alto la cascata ha una traiettoria più vicina alla bottiglia.  
Come le altre domeniche, sarò felice se vorrete condividere i vostri esperimenti scientifici, semplici o complessi che siano, inserendo il link.
 
Condiviso su:

sabato 12 maggio 2012

Colori in giardino

Oggi gran caldo a Bologna, dopo l'ora di nuoto in piscina, Simpatica Canaglia ha voluto fermarsi a giocare in giardino. Io mi sono soffermata sui colori di questa stagione.
I viola più o meno sfacciati delle aromatiche




I rossi selvatici o coltivati



Frutti che matureranno


Mentre qualcuno si dedicava ai propri giochi fluidi


 
  
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